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Olio su tela raffigurante personaggio con bambino, cm 185 x 120, misure con cornice cm 233 x 167. Firmato in basso a destra Maria Fortuny i Marsal, detto Mariano Fortuny (Reus, 1838 - 1874).
La sua formazione avviene presso la bottega Domènec Soberano e successivamente, nel 1953, frequenta la scuola di Belle Arti di Barcellona, ove è allevio di Claudio Lorenzale.
Al suo esordii, con committenze religiose e private, riscuote successo e vimc runa borsa di studio di due anni per soggiornare a Ro
Olio su tela raffigurante personaggio con bambino, cm 185 x 120, misure con cornice cm 233 x 167. Firmato in basso a destra Maria Fortuny i Marsal, detto Mariano Fortuny (Reus, 1838 - 1874).
La sua formazione avviene presso la bottega Domènec Soberano e successivamente, nel 1953, frequenta la scuola di Belle Arti di Barcellona, ove è allevio di Claudio Lorenzale.
Al suo esordii, con committenze religiose e private, riscuote successo e vimc runa borsa di studio di due anni per soggiornare a Roma, dove nel 1858 diventa membro dell’Accademia di Francia e di San Luca, visita Napoli e conosce Morelli ed i pittori della scuola di Posillipo, viaggia opera in Marocco nel 1860 e subito dopo si reca anche a Parigi.
Qui ha modo di apprezzare E. Fromentin e G. Louis E. Meissonier per il gusto esotico e romantico. Nel 1861 rientra in Italia e poi ritorna in Marocco per illustrare le vittorie spagnole del generale Prim. Slo nel 1862 ritorna a Roma, Firenze e Napoli ove conosce la scuola di Resina e sviluppa una pittura sul tema del Verismo, affine ai Macchiaioli il cui programma anti-accademico è orientato verso lo studio del reale e all’immediatezza dell’impressione che l’osservazione suggerisce, per il realizzo di una pittura tonale dai toni vibranti, immersi in una luce limpida e tersa. La sua pittura realizza opere dal sapore esotico, dal tocco movimentato, dall’accesa ricchezza cromatica e da una pennellata quasi impalpabile e levigata.
Notevole è l’opera di cui ci stiamo occupando e in essa sono evidenti tutti i caratteri del suo dipingere: uno stile brillante, fortemente realistico, che il suo immaginario pittorico compendia con un’esecuzione ad olio, come fosse all’acquerello proprio per la sua leggerezza