Su commissione di personaggi illustri, spesso a Venezia avveniva che il pittore,nel secolo XVIII dipingesse avvenimenti anche di natura quotidiana dove i soggetti committenti preferivano vedersi immortalati durante le proprie occupazioni e non solo in ritratti da parata di gusto solenne. Il dipinto in questione raffigura una giovane coppia, vestita nobilmente che si tiene per mano con l’uomo che guarda la donna con amore.
Sembrerebbe un convivio maritale con i commensali che siedono a tavola, serviti da un giovane moro in un’ambientazione lussureggiante di verde. Il tratto veloce dell’esecuzione pittorica - tramite un vivace cromatismo - riesce a realizzare una perfetta fusione tra soggetti e ambienti circostanti. Infatti, il colore costituisce volume e spazio prospettico e contestualmente realizza una luminosacromia.
La composizione è di gusto scenografico e realizza un elegante delinearsi dei personaggi. Per tali motivi, l’opera ha un carattere illustrativo all’interno della quale i valori formali e i particolari innovativi sono preminenti, lasciando poco spazio alla sensibilità dell’artista. La ricercatezza dei dettagli e la descrizione dei ricami delle vesti denotano l’utilizzo di una tecnica costruita sull’accostamento d’impasti di colore, tipica di una bottega veneziana del XVIII secolo sulla scia della moda e di un filone iniziato da Pietro Longhi. Possiamo azzardare l’idea di una attribuzione più consona di operare di Alessandro Longhi, figlio di Pietro, il quale era solito interpretare e descrivere scene di vita riguardanti soprattutto il patriziato veneziano.