Aulo Cornelio Celso (25 a.C – 50 d.C.)
fu il medico chirurgo più importante della Prima Epoca Imperiale, tanto che venne
considerato l’Ippocrate Romano o il Cicerone della Medicina. Delle sue numerose
opere citate dai suoi biografi resta perfettamente completo solo il De
Medicina, che è composto da otto libri ai quali segue la trascrizione di due
brevi trattati: il De Medicina, di Sereno Samonico e il De Ponderibus et
Mensuris, di Remnio Fanno. Nella sua magistrale e chiara opera redige una breve
storia della Medicina dalla guerra di Troia sino ad Asclepiade, alla quale
seguono i libri sui segni ed i sintomi delle malattie, un elenco delle malattie
che colpiscono il corpo e tutte le sue singole parti, la chirurgia generale e
quella dell’apparato osseo, ecc.
Il testo è arricchito di numerosi capilettera floreali.
La rilegatura del volume è in pelle coeva con fregi e titoli in oro sul dorso.