«L’opera è da considerarsi parte della produzione artistica del pittore seicentesco Francesco Graziani, detto Ciccio Napoletano, rimembrando con tale epiteto il luogo di nascita e di formazione.
Il dipinto in esame è caratterizzato da una composizione affollata, dove tra i contrasti di zone in luce e zone in ombra, svettano i personaggi con fisionomie e vesti di reminiscenza pittorica napoletana della prima metà del secolo.
Graziani è citato all’interno degli inventari Barberini come autore di scene con cavalli, marine e battaglie e la sua fama è legata a questo genere di pittura. I cavalieri si affermano su un chiaro sfondo paesaggistico, delineati con un tratto rapido e nervoso, ravvivato da efficaci zone di luce e dall’uniforme vibrazione cromatica. Non è un racconto eroico ma realistico, le pennellate sono scattanti e vivaci, la materia prende forma grazie ai filamenti di colore puro per rappresentare violentemente cavalli e cavalieri. La gran furia e la bizzarria che sono narrate in questo dipinto sono da confrontarsi con altri lavori dell’artista come la Scena di battaglia conservata presso Palazzo Bardini a Firenze o il Combattimento di cavalieri presso il Museo di Palazzo Pretorio di Prato.
ASOR Studio»