Famiglie Maira di Palermo. Presente Experties del Professore Strinati Claudio:
“Il notevole dipinto raffigurante la Madonna col bambino e san Giovannino ( olio su ardesia, cm. 144x148) è un bellissimo esempio di quella pittura su pietra che si diffuse moltissimo in ogni parte d’ Italia tra la fine del Cinquecento e il primo quarto del Seicento. Lo stato di conservazione dell’opera è buono ma un certo oscuramento della superficie ( dovuta anche alla natura del supporto) cui comunque un buon restauro può mettere sicuro rimedio essendo la pellicola pittorica sostanzialmente sana), non impedisce una corretta lettura dell’ opera.
Questa è di ispirazione toscaneggiante, tanto che nelle fattezze della Madonna riprende prototipi latamente definibili come raffaelleschi perchè ispirati a dipinti della tarda attività di Raffaello Sanzio, dipinti che nel corso del Cinquecento raggiunsero fama universale.
Ma se lo stile è certamente di ispirazione toscana, l’opera qui in esame è invece certamente inquadrabile nella grande scuola meridionale del primissimo Seicento che vide attivi pittori insigni anche se oggi meno frequentati dagli studi. Tra questi spiccano alcuni protagonisti della pittura latamente definibile come napoletana. Si tratta di maestri che traggono i propri spunti proprio dall’ambiente toscano e fiorentino in particolare, molto apprezzato nell’ Italia tutta ( in proposito si veda il recente catalogo Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento, Galleria Borghese, Officina Libraria 2022-2023, a cura di Francesca Cappelletti e Patrizia Cavazzini, molto esauriente sull’argomento) e nel regno di Napoli in particolare. Tra questi pittori uno in specifico è da considerare quale l’autore del nostro quadro, e si tratta di Giovanni Bernardino Azzolino ( Cefalù 1572-Napoli 1645) autore in realtà celebratissimo alla sua epoca e oggi meno noto. Raffinato classicista, finissimo disegnatore e colorista, garbato e tenero nelle espressioni, Azzolino ha avuto una carriera importante svoltasi in vari centri del meridione d’ Italia e ancora vi si conservano di lui opere eccellenti.
Il quadro qui in esame gli spetta certamente e deve essere stato eseguito verso la fine degli anni venti del Seicento come attesta il confronto con alcune opere sue sicuramente datate, come quelle eseguite, appunto sul cadere degli anni venti, per il Pio Monte della Misericordia a Napoli, contraddistinte da quel suo stile solido, magistralmente chiaroscurato e classicheggiante, in modo del tutto simile a quello che si vede nel nostro quadro, qui in esame.”