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Antonio Cifrondi
(Clusone, 1656 - Brescia, 1730)

Donna con gallina, 1700-1730

Dipinto ad olio su tela
84x105 cm

Opera sprovvista di cornice.

"In uno scarno e appiattito sfondo bluastro, unico riferimento a una spazialità esterna, emerge dalla penombra la figura di una anziana donna ricurva, dalla fronte solcata da rughe e dalle robuste braccia – provate dal duro lavoro nella terra - che ne delineano il ruolo di campagnola. Con una sobria composizione di stampo naturalistico, la donna può considerarsi vera protagonista del dipinto anche se, nel leggere il suo lasso sguardo -  provato dalla stanchezza e dall’età – l’osservatore viene invitato a concentrarsi sul candido volatile, delicatamente appollaiato su un posatoio riempito di fieno. 

L’immagine della donna è modellata tramite ampie e materiche pennellate intrise di scarni e caldi colori, evidentemente percepibili nelle rosate tinte dell’incarnato, compartecipe alle terrose ombre che contribuiscono a far emergere la plasticità della figura. Le peculiarità dell’opera, le sue caratteristiche formali risentono degli influssi della pittura lombarda, tanto da renderla vicina a quei soggetti profani tanto in voga negli ultimi decenni del XVII secolo. Tuttavia, la cifra stilistica rivelata dalla sobrietà cromatica consente di assegnare l’opera al bergamasco Antonio Cifrondi e di collocarla entro il primo trentennio del XVIII secolo."
Infatti dopo essere stato in Francia si stabilisce definitivamente a Brescia memore della conoscenza avuta con Le Brun e della visione diretta della natura e della vita quotidiana a cui si ispirava la pittura transalpina del '600.
Si dedica, quindi, alla composizione di dipinti dove i ceti dei più umili sono i protagonisti: figure di poveri, di pitocchi, di contadini, ecc. Il dipinto in questione è espressione di questo periodo, realizzato con una tecnica veloce, dalle larghe pennellate, determinata e sicura.

ASORstudio

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